Crataegus oxyacantha L.
Famiglia: Rosaceae
Sinonimi: Crataegus oxyacanthoides Thuill., Crataegus laevigata (Poiret) DC.
Nomi volgari: biancospino dei boschi, biancospino selvatico.
Etimologia: del nome latino deriva da "kràtaigos", il nome con cui i greci indicavano il biancospino, che significa "forza e robustezza"è infatti un arbusto con legno molto duro,” oxyacantha” deriva dal greco “oxys” = punta e “akantha” = spina a indicare i rami spinosi.
Morfologia:
arbusto, raramente albero, alto sino a 5 m, la corteccia nel periodo giovanile è di colore grigio chiaro per diventare in seguito bruno-rossastra, con rami glabri e spinosi.
Le foglie sono picciolate e profondamente incise, alterne, semplici, glabre ellittico-obovate con una o due incisioni per lato poco profonde, hanno margine dentato e la pagina superiore di colore verde scuro, quella inferiore verde-glauco.
I fiori, lievemente profumati,sono bianchi , raramente rosati, riuniti in corimbi terminali. I singoli fiori sono ermafroditi, hanno 5 petali di forma appiattita e calice formato da 5 lacinie triangolari, numerosi stami, gli stili sono 2.
I frutti sono drupe ovali o globose che contengono 2 noccioli.
Distribuzione – habitat – fioritura:
presente in quasi tutte le regioni temperate dell'emisfero boreale, ama le temperature miti ma tollera bene anche il freddo invernale,vegeta ai margini dei boschi, sui pendii soleggiati, nelle siepi, dalla pianura sino a 1.200 m, fiorisce da aprile a giungo
Proprietà ed usi:
l’uso terapeutico della pianta è attestato sin dal XIII secolo, ma nei vecchi manuali si trova trattato il biancospino ancora accanto ai digitaloidi e questa originaria interpretazione ha portato a confusione: glicosidi simildigitalici o ulteriori principi attivi, con cui viene compensato un cuore insufficiente, nel biancospino non sono presenti. Oggi è assodato invece, che il biancospino è realmente una vera e propria pianta medicinale per il distretto cardiaco e per le patologie circolatorie.
Tre effetti devono essere distinti nel caso del biancospino:
1° miglioramento della circolazione coronarica
2° il biancospino non ha un'azione antiipertensiva tuttavia i valori pressori possono regolarsi grazie al miglioramento dell'energia del cuore, forse persino normalizzarsi, quindi una pressione elevata può abbassarsi e d'altra parte una pressione ridotta può salire; l’indicazione come ipotensivo in senso stretto è quindi scorretta.
3° disturbi ritmici del cuore, sono emersi come il più recente campo di applicazione della pianta.
In fitoterapia si utilizzano inoltre, la corteccia che ha azione febbrifuga, le foglie e i frutti che esercitano azione astringente, i fiori in infuso,sono sedativi e indicati nei casi di insonnia e stress.
Dai frutti si ricava una confettura dal gusto molto delicato.
Curiosità:
tra le numerose specie spontanee di biancospini. in Italia troviamo cinque specie: Crataegus laciniata, Crataegus azarolus, Crataegus monogyna, Crataegus oxyacantha e Crataegus macrocarpa. Il C. oxiacantha e C. monogyna sono i più conosciuti e diffusi mentre le altre specie sono simili alle precedenti e per alcuni autori potrebbero essere degli ibridi di queste 2 specie.
Il C. oxiacantha e C. monogyna (biancospino comune) si differenziano appena; Crataegus oxyacantha ha foglie a tre-cinque lobi, irregolarmente seghettate, in particolare verso l'apice, e i lobi stessi presentano una forma più arrotondata, le foglie e i rami sono glabri. Il Crataegeus monogyna, come dice lo stesso nome, ha uno stilo solo, mentre il Crataegus oxyacantha ha per lo più due stili, più raramente anche uno solo o persino tre, le foglie sono più profondamente incise e i lobi appuntiti; i rami sono glabri, ma i peduncoli dei fiori sono pelosi. Morfologicamente le due specie di biancospino sono assai simili e solo con una attenta osservazione si possono distinguere, sono entrambi efficaci ed usati in fitoterapia.
Per la bellezza dall’arbusto in periodo di fioritura ed essendo piante robuste ed adattabili a qualsiasi tipo di terreno, alcune specie vengono coltivate ed usate per formare siepi.
Fin dall’antichità il biancospino era considerato l’albero di maggio, i romani lo dedicarono a Maia, dea del mese di maggio e della castità. Sulla tradizione pagana si innestò quella cristiana, dedicando il biancospino alla Vergine: i fiori bianchi a simboleggiare la purezza,gli stami rossi, il sangue di Gesù , sul cui capo venne posta una corona di rametti di biancospino.
In passato si diceva che chi aveva un biancospino in giardino era baciato dalla fortuna.Ma guai a portarlo in casa!
Nel linguaggio dei fiori il biancospino significa speranza.